Conto corrente trasferito prima del decesso

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Se vuoi scoprire cosa si intende per conto corrente trasferito prima del decesso, sei nel posto giusto. In questa guida ti spiegheremo tutto ciò che devi sapere riguardo questo argomento molto caro ai familiari di un titolare di un conto bancario o postale che viene a mancare.

Conto corrente trasferito prima del decesso: quando si può fare

Può capitare che venga fatto un prelievo dal conto corrente di una persona deceduta prima della sua dipartita, oppure un vero e proprio trasferimento di denaro. Le operazioni di versamento e prelievo della liquidità, ma anche l’esecuzione di bonifici, hanno delle tracce quindi è impossibile pensare che nessuno possa tenerne traccia. Pertanto il familiare che compie dei movimenti sul conto corrente di un soggetto non passa inosservato.

Il titolare dell’eredità non sempre accontenta tutti gli eredi e vengono infatti a crearsi dei dissidi familiari poiché le disposizioni testamentarie spesso danno vita a delle gelosie e a dei risentimenti a lungo tenuti nascosti. Infatti molte banche hanno potuto riscontrare che il conto corrente sia stato trasferito prima del decesso. Ma non sempre questa azione è considerata un illecito. Infatti forse si tratta di una operazione disposta dal titolare del conto per fare alcuni acquisti urgenti.

A volte un conto corrente può risultare trasferito prima del decesso anche nel caso in cui ci fosse stato un raggiro da parte di furfanti che hanno approfittato, magari, delle condizioni salutari del povero titolare. Non è raro leggere sui giornali di badanti o domestici che abbiano sottratto del denaro dal conto. Quindi bisogna saper distinguere con attenzione le varie situazioni in cui il conto corrente possa essere trasferito prima del decesso.

Prelievo dal conto corrente prima del decesso

Quando si rilevano dei prelievi dal conto corrente prima del decesso o del denaro trasferito ad un altro conto, può significare che si sia trattato della volontà del possessore della carta. In fondo prima del suo decesso, il titolare ha il pieno diritto di eseguire tutte le operazioni desiderate con il proprio conto.

Se sono state prelevate delle banconote, quelle non tornano più indietro nell’asse ereditario. Ma un’eventuale liquidità donata non dovrà andare a discapito della quota di legittima che, al contrario, spetta agli eredi legittimi. Questi ultimi avranno il diritto di reclamare la somma sottratta entro dieci anni dalla dipartita del titolare.

Ma non è difficile riscontrare delle situazioni in cui si sia verificato un certo importo trasferito dal conto corrente prima del decesso. Ma non sempre occorre pensare che si tratti di un illecito.

Infatti può darsi che sia stato proprio il titolare del conto a compiere tali operazioni. Bisogna comunque contemplare in generale due ipotesi. Innanzitutto occorre capire se il denaro trasferito è servito ad acquistare un bene o un servizio oppure a pagare un debito accumulato, poi bisogna verificare che non si sia trattato di una donazione. Ma scopriamo nel dettaglio queste due ipotesi.

Conto corrente trasferito prima del decesso: l’acquisto di beni o il pagamento di debiti

Se la liquidità è stata usata per fare un acquisto o per estinguere un debito esistente, allora gli eredi del conto non hanno nessuna possibilità di recuperare quel denaro. Infatti, la normativa prevede che un individuo disponga della propria liquidità come meglio crede fino alla fine dei suoi giorni, ovviamente fatta eccezione per chi è designato come incapace di intendere e di volere. 

Infatti la stessa Corte di Cassazione dichiara che tutti i prelievi fatti dal titolare di un conto corrente e tutti i trasferimenti fatti prima del suo decesso non possono far parte dell’asse ereditario. Questo significa che gli eredi non potranno in alcun modo rivendicare quelle somme. Se invece il prelievo è stato fatto dopo la morte del titolare allora la situazione cambia. Questo perché è palese che l’operazione provenga da un terzo.

Se il prelievo è stato usato per una donazione

Qualora sia stato trasferito denaro dal conto corrente prima del decesso per una donazione, allora si può anche contestare. Infatti gli eredi del conto potranno richiedere indietro quelle somme qualora facessero parte sia stato sottratto dalla successione e quindi abbia diminuito le quote di legittimità.

Questo accade se di solito risulta trasferito del denaro dal conto corrente prima del decesso ad un altro conto in qualità di donazione. I legittimari, ossia il coniuge del defunto o i figli, o anche i genitori, dovranno avere una percentuale minima del patrimonio del titolare del conto corrente. Se tale percentuale viene a mancare, anche di poco, gli eredi potranno prendere provvedimenti. Anche se la percentuale è ridotta da disposizioni testamentarie in favore di terzi o da donazioni fatte prima del decesso, i legittimari entro 10 anni possono contestare gli importi.

Ma prima di avviare qualsiasi azione legale, occorre sempre avere nelle mani tutte le prove necessarie per dimostrare l’accaduto di cui si sospetta. Quindi bisogna dimostrare che la liquidità presente nel conto corrente del deceduto sia stato trasferito su un altro conto che non c’entra nulla con l’eredità.

Conto corrente trasferito prima del decesso da terzi: cosa accade

Ma potrebbe accadere ancora che sia stato trasferito del denaro dal conto corrente prima del decesso da parte di terze persone, quindi una sorta di delegato. Questi magari aveva una firma oppure il prelievo è stato fatto da un cointestatario del conto. Nel caso in cui il soggetto sia delegato, questi dovrà restituire il denaro solo nel caso in cui non sia stato autorizzato dal titolare del conto. Invece, se se è stato autorizzato non c’è nulla da fare per gli eredi.

Un cointestatario invece può prelevare fino alla metà della liquidità presente sul conto. Questo perché un conto del genere indica una contitolarità in pari quote. Ma la finanziaria non è responsabile qualora uno dei due intestatari superasse la soglia, sta al cointestatario pretendere che tutto fili liscio.

Conclusione

I casi in cui un del denaro sia trasferito da un conto corrente prima del decesso del titolare sono perciò molti. Prima di impugnare il fatto davanti al giudice sarà sempre meglio verificare ogni dettaglio e trovare le prove necessarie.