Aprire un conto corrente non pignorabile: esiste davvero?

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Esiste un conto corrente non pignorabile? La questione nasce sia per la volontà di ricerca da parte di molti utenti, che volente o nolente si trovano in una difficile situazione finanziaria. La confusione cresce perché alcuni istituti di credito nel recente passato avevano conti con la dicitura “Iban non pignorabile”, in riferimento appunto al codice identificativo del conto corrente. Questa pratica invero non è più utilizzata ed era comunque difficilmente attuabile, ma in ogni caso nella nostra analisi ci soffermeremo a spiegarne il meccanismo: di fatto non esistono conti correnti non pignorabili, ma esistono invece limitazioni al pignoramento introdotte dallo Stato per venire incontro agli utenti e alle famiglie in difficoltà.

Conto con Iban non pignorabile

Come abbiamo anticipato si tratta di una pratica in disuso, ma il conto corrente con Iban non pignorabile è stata una possibilità messa in campo da alcuni istituti di credito proprio per venire incontro alle esigenze di un cliente che si è ritrovato improvvisamente con il conto corrente pignorato: con questa pratica

si metteva a disposizione del cliente un conto corrente transitorio dove poter movimentare alcuni flussi di denaro indispensabili per la propria quotidianità, ad esempio il pagamento delle rate di un mutuo.

Questa modalità di aggirare il blocco imposto dal giudice, anche solo per alcuni specifici frangenti finanziari, tra l’altro non veniva certo meno all’obbligo di trasparenza, pertanto gli organi giuridici preposti erano in grado di risalire a tutte le somme che erano andate a beneficio del debitore che ha subito il pignoramento. Al posto di espedienti come questi, lo Stato ha deciso di inserire limitazioni al pignoramento del conto corrente, nelle modalità che indicheremo nei capitoli seguenti.

Pignoramento sotto il minimo del conto corrente

Pensionati e lavoratori dipendenti non devono più provvedere al prelievo immediato di tutti i soldi sul proprio conto per non renderlo pignorabile, ma sarà sufficiente, a seguito dell’intervento governativo a risoluzione della problematica, fare in modo che il proprio conto non superi mai

il limite pari a tre volte l’assegno sociale previsto per legge. Tale cifra ammonta approssimativamente a 500 euro, per cui se il creditore, al momento della notifica del pignoramento, trova in conto solo 3 volte più del minimo, non può ottenere alcun saldo tramite le somme depositate dal debitore sul proprio conto corrente. Invece, per tutti gli importi successivamente accreditati superiori a 3 volte il minimo, può avvenire il pignoramento di un quinto del totale.

Pignoramento conto con fido

Un altro frangente che vale la pena di analizzare è la non pignorabilità del conto corrente affidato quando il correntista lo mantiene in rosso, ma entro la soglia stabilita con la banca per il fido. Riportiamo un esempio per comprendere meglio cosa si intende:

immaginiamo un correntista che ha un’apertura di credito di 5 mila euro, e di questo fido utilizza solo 2 mila euro, per cui il conto corrente si trova a – 2000 euro. Ogni volta che vengono effettuati accrediti che ripristinano il fido, senza che riportino il saldo del conto in positivo, non possono essere bloccati. Se ad esempio il debitore riceve 1000 euro sul proprio conto corrente, tale importo non è pignorabile poiché il fido risulterà essere ancora di -1000 euro. 

Conto cointestato: può essere pignorato?

Vediamo un altro caso interessante per quanto riguarda il pignoramento, ovvero il conto cointestato a due coniugi. Come funziona in questi casi? Il conto cointestato

può essere pignorato fino a un massimo del 50 per cento, a prescindere da chi sia il beneficiario effettivo di ogni singolo versamento sul conto. Dal punto di vista giuridico infatti il pignoramento può colpire il saldo complessivo del conto e non i singoli versamenti, ed il saldo, in questo specifico prodotto finanziario, appartiene in parti eguali ad entrambi i correntisti. 

Pignoramento conto a disoccupati e lavoratori autonomi

Chi non è un lavoratore dipendente o un pensionato, dunque tutti quei soggetti che vanno dai disoccupati ai possessori di partita Iva, hanno maggiori problematiche ad affrontare il pignoramento di un conto corrente. Di fronte alla procedura di pignoramento verso terzi purtroppo vi è poco da fare, attraverso l’intimazione notificata alla banca e al debitore vengono stabilite da un giudice le somme da assegnare al creditore, e contestualmente viene fatto divieto alla banca di consentire al correntista di prelevare gli importi pignorati. La situazione pertanto risulta essere questa:

  • Se il conto corrente è vuoto o ha un saldo negativo, non viene pignorata alcuna somma. Tuttavia, se prima dell’udienza in tribunale il debitore dovesse ricevere un bonifico, le somme accreditate verrebbero immediatamente assoggettate a pignoramento
  • Se il conto corrente ha un saldo positivo, uguale o inferiore alle somme da restituire al creditore, il debitore non può prelevare alcuna somma e l’intero conto viene bloccato, fatta salva la possibilità di ricevere bonifici, che vengono in ogni caso congelati in attesa dell’udienza di assegnazione delle somme.
  • Se il conto corrente ha un saldo positivo superiore alle somme da restituire al creditore, il debitore può prelevare solo le somme in eccesso non essendo soggette a pignoramento. Anche in questo caso il conto può ricevere eventuali bonifici.

Aprire un conto corrente estero non pignorabile

In conclusione vogliamo sfatare una leggenda popolare circolante soprattutto su internet, secondo cui si potrebbe aggirare il pignoramento aprendo un conto corrente all’estero. Aprire un conto all’estero in maniera anonima, cercando di aggirare i controlli del Fisco o del tribunale che deve decidere su un possibile pignoramento verso terzi,

non solo è illegale ma sostanzialmente impossibile. L’Ocse ha infatti stabilito uno standard globale per lo scambio di informazioni interbancarie, per cui non è affatto possibile aprire un conto corrente in maniera anonima sperando di poter aggirare le norme di pignoramento. Non bisogna confondere il diritto alla riservatezza circa l’esistenza del conto stesso rispetto a terzi privati, che viene assolutamente garantita, con la possibilità di eludere i necessari controlli statali.

Queste sono le informazioni essenziali circa il pignoramento del conto corrente, le limitazioni possibili previste dalla normativa vigente e gli eventuali escamotage legali. Non site un conto corrente non pignorabile, ma con un po’ di scaltrezza è possibile limitare un pochino le pesanti conseguenze per la propria quotidianità.