Controlli sui conti correnti dall’Agenzia delle Entrate: come funzionano?

7400

Indice dei contenuti

Il via libera da Roma è arrivato. Per gli evasori fiscali non c’è più scampo: il Fisco ha deciso di metterli all’angolo. Sotto i riflettori finiscono soprattutto i prelievi e gli acconti di tutti i titolari di conti correnti. Nessuno escluso. Con la Superanagrafe si punta a stanare i “furbetti”, attraverso verifiche più attente e dettagliate su movimenti di denaro che possono destare sospetti. Niente segreti, allora, ma solo tanta trasparenza.

La Superanagrafe, prevista dal decreto Salva-Italia del governo Monti del 2012, è pronta a partire per consentire all’Agenzia delle Entrare di controllare tutti i movimenti finanziari sui conti correnti degli italiani. In questo articolo proveremo a spiegarvi nei dettagli il funzionamento di questi nuovi controlli ai fini di contrastare l’evasione fiscale che anche nel nostro Paese ha raggiunti livelli alti.

Le verifiche sui conti correnti

Prima nel mirino ci finivano soprattutto le società a responsabilità limitata. Ora con l’ok arrivato dal Garante della Privacy il discorso cambia: sia l’Agenzia delle Entrate che la Guardia di Finanza possono incrociare le informazioni su eventuali spostamenti di denaro di tutti gli italiani per verificare se c’è chi dichiara meno, non dichiara o comunque maschera beni e ricchezze non dichiarati.

Le verifiche naturalmente interesseranno soprattutto quelle persone che presentano un profilo di rischio maggiore. Parliamo di chi ha fatto spese elevate in un anno e con movimenti di capitale ingente nonostante tutto ciò non sia giustificato dal tenore di vita.

Questo strumento prende nome di “risparmiometro” e serve a paragonare il saldo di un conto corrente intestato ad un soggetto da un anno all’altro in modo da accertare eventuali anomalie tra ciò che si risparmia, si deposita e soprattutto viene denunciato nella dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui vengano riscontrate incongruenze partiranno immediatamente gli accertamenti.

Come funzionano i controlli

A vedere se i conti quadrano è uno specifico software in grado di accertare se un contribuente ha effettuato maggiori spese rispetto a quanto guadagnato. Se ad esempio ci si rende conto di una differenza di circa il 20 per cento da un unno all’altro allora prenderà il via la verifica per comprendere se il denaro è stato guadagnato mediante un lavoro svolto in modo irregolare, ossia in nero, o comunque attraverso un tipo di attività che non risulta dichiarata al Fisco. Il secondo step prevede una contestazione e si arriva all sanzione quando il contribuente non sarà rispondere alle domande poste dagli operanti.

L’Agenzia delle Entrate effettua tali controlli non solo sui conti degli imprenditori o dei professionisti, che magari possono essere considerati più a rischio evasione, ma anche sui conti di altre categorie di contribuenti, come i lavoratori dipendenti, i pensionati e i disoccupati. Ciò vuol dire che chi non ha un reddito non è affatto esente da possibili verifiche del conto corrente. In questi casi anzi subentra un problema maggiore: se un soggetto dichiara di avere reddito pari a zero e invece un conto corrente abbastanza prospero c’è qualcosa che sicuramente non va. Come mai questo divario? Alla domanda seguiranno accertamenti fiscali e possibili chiarimenti.

Nel mirino finiscono, oltre che le operazioni di prelievo e di accredito, anche la giacenza annuale, la somma di addebiti e accrediti e i saldi di inizio e di fine anno.

Questo software non opera in modo automatico ma con il supporto di professionisti competenti. A stabilirlo è stato proprio il Garante che ha fatto sapere che gli interventi non dovranno essere automatizzati ma dovranno svolgersi in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Questi controlli più rigidi e serrati potranno anche andare a ritroso, arrivando fino al 2014. Il raggio d’azione delle verifiche appare dunque molto ampio.

A cosa servono

L’intento dei controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate è quello di far fronte quanto il più possibile all’evasione fiscale presente in Italia. Da qui la decisione di avviare questo grande intervento sul fronte fiscale che arriverà ad incrociare i dati dell’Agenzia delle Entrate con quelli che risultano in possesso della Guardia di Finanzia. Tali verifiche consentiranno di tenere sott’occhio tutti i movimenti in entrata e in uscita dai conti correnti degli italiani.

Ecco allora che soprattutto a partire dalle prossime settimane non ci saranno più misteri sui risparmi posseduti dai cittadini italiani. I controlli sono stati già avviati dalle fiamme gialle e dal Fisco soprattutto per quei contribuenti che risultano più a rischio evasione. Si punta ad accendere i riflettori soprattutto su quei soggetti a cui sono state accreditate delle somme di denaro che poi non risultano denunciate nella dichiarazione dei redditi. Al termine delle verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate verrà istituita una banca dati contenente tutte le informazioni relative ai risparmi degli italiani. Da qui la creazione dell liste con i contribuenti considerati sospetti e che saranno ancora sottoposti a verifiche di natura finanziaria.

Negli ultimi tempi i controlli fiscali sui conti correnti hanno presentato qualche battuta d’arresto. Con l’avvento della Superanagrafe le carte in tavola cambiano: le verifiche saranno sempre più serrate contro gli evasori.

I movimenti bancari vanno dimostrati anche in caso di contabilità semplificata. Non è dunque corretto credere che il titolare di una piccola ditta con contabilità semplificata non debba dare spiegazioni all’Agenzia delle Entrate dei vari movimenti finanziari. Anzi tutt’altro.

Altro aspetto cui fare attenzione riguarda poi i versamenti e i bonifici che vanno comunque sempre giustificati in caso di controllo. Non è lo stesso per i prelievi di contanti che possono essere effettuati, invece, in modo più libero.

I correntisti possono prelevare sia dallo sportello che dal bancomat la somma di denaro che serve. Inoltre i titolari possono anche decidere di chiudere il conto e di richiedere l’intero importo depositato in contanti.

In questi ultimi casi appena elencati il dipendente di banca potrebbe fare qualche domanda e chiedere chiarimenti al soggetto in merito a queste operazioni, quali la chiusura di un conto e il prelievo del deposito per far fronte a possibili eventi criminosi. Certo c’è da dire che quando non ci sono problemi e non c’è nulla di cui temere il titolare del conto corrente può sicuramente stare tranquillo e procedere con le operazione che desidera.